Durante il picco della pandemia di Covid-19, gli Stati Uniti hanno condiviso con il Regno Unito prove considerate "sbalorditive" riguardanti l'alta probabilità che il virus fosse sfuggito da un laboratorio cinese. Lo riporta il quotidiano "The Telegraph", secondo il quale durante una riunione del gruppo Five Eyes (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda e Australia) a gennaio 2021, venne discussa proprio tale questione. Gli Stati Uniti segnalarono che la Cina aveva nascosto le attività di ricerca sui coronavirus in un laboratorio di Wuhan. Inoltre, secondo il giornale britannico, in una precedente telefonata, l'allora segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, aveva presentato prove a sostegno di questa teoria all'ex ministro degli Esteri britannico Dominic Raab e ai suoi omologhi di Canada, Nuova Zelanda e Australia. Alcune fonti dell'amministrazione Trump hanno accusato Raab e il governo britannico di aver ignorato questa teoria a causa delle resistenze espresse dall'equipe sanitaria del governo, che all'epoca propendeva per l'origine naturale del virus.

“Abbiamo visto diverse informazioni e abbiamo pensato che fossero, francamente, sbalorditive”, ha dichiarato un ex funzionario americano che ha lavorato con l’intelligence e l’ex segretario Pompeo. La ricerca condotta dagli Usa rivelò come per la prima volta ufficiali militari cinesi avessero avuto contatti riservati con  l’Istituto di virologia di Wuhan negli anni precedenti al dilagare della pandemia.

Secondo la versione fornita dai due ex funzionari americani, il Regno Unito trascurò le prove presentate dagli Stati Uniti all'epoca perché il governo  vedeva le informazioni sulla possibile origine del virus da un laboratorio come una "questione politica statunitense radioattiva", amplificata dal dissenso pubblico tra gli scienziati governativi e l'ex presidente Donald Trump.

Sezione: Altre Notizie / Data: Dom 05 maggio 2024 alle 17:15
Autore: Tommaso Di Caprio
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